Adolfo è il mio cavallo, marrone come il cioccolato, col
pelo ruffo e una gambetta zoppa.
Non è molto intelligente a dire il vero, ma d’una dolcezza
da piangere. E’ un cavallo,aal fine, che fa tenerezza.
L’ho preso per caso, perché era zoppo ma si dava delle gran
arie da signore.
Corre allegro e sembra ridere in continuazione come uno
sciocco, ma guarda com’è tenero con quel culotto a melanzana!
Adesso che è con me trotta in cerchio e sbuffa dalle narici
come a dire: “brava, che hai scelto me!”. Io, che non ho avuto mai che cani per
compagnia, non sapendo che fare, gli passo le dita tra il pelo, lo scompiglio,
lo pizzico sul sedere; lui, tontolino, si diverte un mondo o forse, più sottile
di me di me, lascia fare e ci passa su.
Oggi ho notato che Adolfo ha le ciglia lunghe e ho pensato:
ma se fosse una femmina? Ma poi lìho guardato da lontano…corre un po’ storto,
un po’ sgraziato…femmina non è.
Ho gettato uno sguardo dalla finestra e mi ha preso un
colpo: c’era Adolfo che curiosava col naso schiacciato al vetro! La sorpresa è
stata tanta che ci siamo sbirciati per un lungo momento come due alieni…Poi lui
ha nitrito, è scappato via in gran fretta e io sono corsa a prendere una mela,
ridendo.
Adolfo corre nell’erba verde con le farfalle attorno…ma che
cavallo è? E’ il mio cavallo dolce e sciocco e io lo amo da dietro il vetro
della finestra perché è spensierato come un bambino.
Adolfo! Tieni una carota, la vuoi?
Adolfo è ingrassato, non va bene. E’ inverno e non vede più
le sue farfalle attorno, non corre. Io gli do’ gli zuccherini perché ho paura
che gli venga la depressione. Forse ho esagerato??
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